25 gen 2010

ORLANDO PIZZOLATO

Sci di fondo e corsa

image Sciare nel week end è un’attività che interessa numerosi podisti, specialmente lo sci nordico perché è un gesto che molto si avvicina alla corsa in quanto determina sollecitazioni cardiocircolatorie molto simili. L’impegno fisico dello sci di fondo è leggermente inferiore a quello della corsa, sia perché lo scivolamento sulla neve non comporta le sollecitazioni verticali che si hanno ad ogni falcata, sia perché la mancanza d’impatto con la superficie annulla praticamente la contrazione muscolare eccentrica, vale a dire la tensione che le fibre subiscono a causa delle forze d’impatto con il terreno. Per tale motivo si possono percorrere sugli sci parecchi chilometri, anche in giorni successivi, senza avvertire gli affaticamenti tipici degli allenamenti podistici prolungati ed impegnativi. Pertanto il dispendio energetico dello sci è inferiore del 20% circa rispetto alla corsa.

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13 commenti:

pica ha detto...

giornata della memoria?

gilda ha detto...

contro ogni forma di negazionismo...
"RICORDATE CHE QUESTO è STATO!"
P. Levi

gilda ha detto...

errata corrige: "MEDITATE" non ricordate... va beh il senso non cambia!
a propostito stasera alle 21.00 a Daverio in sala consigliare c'è una serata dal titolo "La shoah italiana"

pica ha detto...

ma io ho mandato "se questo è un uomo" Primo Levi ,ma non è stata pubblicata...per questo ho posto la domanda...

pilo966 ha detto...

Per Chiara
A domanda... risposta.
Abbiamo risposto alla tua mail solo oggi perchè prima non è stato possibile.
Generalmente si riesce ad essere tempestivi, a volte ci è impossibile (ad esempio siamo fuori sede per lavoro)
Vedi tra la tua posta in arrivo.

il pilo

pilo966 ha detto...

Suggerimento per Chaira.
Pubblica ciò che desideri tramite i commenti (sempre che non siano cose offensive). E' più laborioso ma immediato e soprattutto trascende ciò che ti ho scritto nella mail.

il pilo

fff ha detto...

dovrebbero anche "non farci dimenticare" i milioni di repressi nei campi di lavoro in Siberia, (leggete Arcipelago Gulag di Solzenycin, fa accapponare i glutei) ma anche gli infoibati del Carso, il milione e mezzo di Armeni da parte dei Turchi, i tibetani da parte dei cinesi, ma i morti dell'altra parte sono considerati i maniera meno importante.
Pur immondo che sia stato il genocidio degli ebrei, non c'è solo la shoah da ricordare...

gilda ha detto...

benissimo... allora mettiamoci anche il genocidio degli indiani d'america, quello della vicina bosnia, quello del ruanda (se non l'hai ancora letto ti consiglio vivamente "una domenica in piscina a kigali" di gil courtemanche, sono pugni nello stomaco, lacrime agli occhi e conati di vomito), tutti gli altri che non ci vengono in mente o di cui non ci è dato sapere, e ricordiamoci, indipendentemente da chi siano le vittime, dove può arrivare la bestia umana, e cosa i governi fingono di non vedere quando i lori interessi non li portano lì. ... l’innegabile fatto che ci siano altri genocidi da non dimenticare non sminuisce comunque la tragedia della shoah e il volerla ricordare non rappresenta di certo un torto per le altre vittime...

gilda x chiara ha detto...

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi - Se questo è un uomo -
Avigliana - Torino, dicembre 1945 - gennaio 1947

3mea ha detto...

urca, scusate, con tutto il ripetto ma pensavo di trovare informazioni per il fondo/corsa, visto l'articolo

fff ha detto...

invece credo che il torto venga fatto agli altri genocidi, tanto per rimanere nel Bel Paese (metto la maiuscola solo per rispetto degli altri, non certo per il mio) basta vedere le sollevazioni da parte di certa parte politica quando ci si è decisi ad andar a fondo sugli infoibati o sulle mattanze dei partigiani ai danni dei fascisti, il tutti ben descritto dal libro "il sangue dei vinti" di Pansa. Ieri, forse giustamente, tutti i canali tv trasmettevano film triti e ritriti su ebrei e nazisti..ma la battaglia a colpi di machete degli utu e tutzi del Ruanda che ha provocato centinaia di migliaia di morti solo pochi anni fa, come ricordavi tu, e finita nell'oblio e questo non è per niente giusto. Poi, che ognuno la pensi come vuole, che forse è la cosa + giusta.

gilda ha detto...

l'oblio è un torto, non la memoria!

tillo ha detto...

è vero Gilda l'oblio è un torto.
mio papà nel 39 è andato in guerra
Albania, Grecia poi preso prigioniero e portato in germania nei campi di concentramento fino alla fine del 45. Secondo te quanti delle nuove generazioni sanno dell'esistenza e dell'esperienza di tanti come mio papà ?